Cure domiciliari per rispondere alle sfide dell’oggi

A cura di
Dott.ssa Maria Karin Ghisla
– Responsabile UOC Medicina Riabilitativa e Riabilitazione Generale Geriatrica e Specialistica
Dott.ssa Anna Bettini – Coordinatrice Cure Domiciliari – C-DOM

CURE DOMICILIARI PER RISPONDERE ALLE SFIDE DELL’OGGI

PROFESSIONALITA’, PROSSIMITA’, PASSIONE: NUOVE STRATEGIE PER LA PRESA IN CURA DEL PAZIENTE FRAGILE

Negli ultimi cinquant’anni l’invecchiamento della popolazione italiana ha determinato un cambiamento epidemiologico e demografico della stessa. Questo processo ha comportato un aumento del numero dei soggetti “fragili” dovuto principalmente ad un incremento di numerose patologie croniche e, negli ultimi due anni, ancora di più, la Pandemia Covid-19 ha portato alla luce tale caratteristica, evidenziando la necessità di tutelare la condizione di fragilità dell’anziano.

Viene richiesto al Sistema Sanitario un cambio di rotta, una prospettiva culturale nuova che metta al centro non solo la salute della persona anziana, ma anche la qualità della sua vita e il senso del suo essere protagonista attivo nella società.

Da anni  Regione Lombardia ha messo in atto (DRG  6867 del 2/8/2022) diverse politiche per la presa in cura del paziente anziano fragile con un  nuovo modello di erogazione delle cure domiciliari, alla luce delle nuove cronicità, che avrà un impatto diretto sull’obiettivo principale: portare le cure, quando possibile, direttamente al domicilio del paziente perchè la casa deve diventare il primo luogo di cura e le persone vanno aiutate a rimanerci. E’ tramite la coordinatrice delle Cure Domiciliari (C-DOM), Anna Bettini, che impariamo meglio cosa offre il Servizio C-DOM.

“Sono Anna e da qualche anno  coordino il servizio domiciliare C-DOM per Fondazione Richiedei.

Se mi chiedessero di descrivere in poche parole cos’è per me l’assistenza domiciliare ne sceglierei tre: Professionalità, Prossimità e Passione.

Questi sono i cardini su cui si fonda il nostro Servizio e che giorno dopo giorno guidano il mio lavoro e quello della mia equipe sul territorio, nelle case dei nostri pazienti, dove cerchiamo di portare le nostre competenze ponendo l’attenzione ai bisogni di salute con professionalità, empatia, trasparenza e vicinanza.

C-DOM è un servizio convenzionato al SSN, attivabile dal medico curante o in dimissione ospedaliera e, dedicato a pazienti intrasportabili di qualsiasi età, in condizione di fragilità sanitaria o sociale, per i quali usufruire dei servizi ambulatoriali e ospedalieri è molto complicato o impossibile.

Il nostro servizio ha l’intento di utilizzare l’ambiente domiciliare come luogo privilegiato per dare e ricevere cure e assistenza, ridurre gli accessi in pronto soccorso, favorire il reinserimento a domicilio al termine di periodi di ospedalizzazione, redigere progetti personalizzati per i pazienti presi in carico, a maggior ragione se anziani, cronici e con malattie degenerative, al fine di accompagnarli nel loro percorso di cura.

Inoltre C-DOM favorisce la comunicazione tra i vari servizi operanti sul territorio e cerca di essere servizio ponte tra domicilio e ospedale.

Un valore aggiunto al nostro servizio è poter contare su una Fondazione che al suo interno ha già un’offerta importante e completa che va dai reparti di degenza e riabilitazione, agli ambulatori, ai punti prelievi, alla RSA, all’Hospice. Questo ci mette in condizioni di proporre una presa in carico globale, grazie al contributo di varie figure professionali (infermieri, fisioterapisti, medici specialisti, psicologa, oss, educatore, logopedista), che lavorano in équipe multidisciplinare al fine di personalizzare e condividere il percorso assistenziale con il paziente e la sua famiglia.

C-DOM è questo e anche di più…Posso offrirti un caffè?

Negli anni di esperienza sul domicilio il vero motore di tutto sono stati i nostri pazienti e le famiglie. Ci sono volti e case che non scorderemo mai, luoghi dove noi come operatori, abbiamo lasciato pezzi di cuore, dove l’assistenza ha assunto connotati di prossimità e familiarità.

E proprio il caffè, quei due minuti, che ogni tanto rubiamo ai mille impegni, ma che condividiamo con piacere, racchiudono tutto l’affetto, la tenerezza, l’attenzione, le lacrime e i sorrisi dei nostri pazienti e delle loro famiglie.

I pazienti ti entrano nel cuore e soprattutto sanno guardare alla sostanza, per questo non esistono titoli nel nostro servizio, ma solo visi e nomi familiari: siamo semplicemente Anna, Elisa, Lisa, Maria, Laura, Palma, Silvana, Alessandra, Lucia, Cinzia e l’elenco è ancora lungo.

Ricordiamo spesso con affetto quei percorsi dove in punta di piedi siamo entrati nelle case e nelle vite dei nostri assistiti, poi piano piano si è instaurato un rapporto che da professionale e divenuto di rispetto, il rispetto si è poi trasformato in fiducia, la fiducia in vicinanza, la vicinanza in relazione autentica.

L’assistenza domiciliare è un setting di cura con tante peculiarità e difficoltà, ha tante sfaccettature, tanti colori diversi; richiede impegno costante, passione, dedizione, sacrificio, lavoro di equipe, ascolto, professionalità, competenza, studio continuo, ma non è frase fatta dire che spesso riceviamo più di quanto abbiamo dato”.

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